Hai sostanzialmente ragione, ma la soluzione non è prendersela con le aziende il cui unico scopo è il profitto. Bisogna prendersela con chi no scrive le leggi che potrebbero migliorare le cose.
Basterebbe una leggina che caricasse sulle aziende, almeno in parte, il costo dello smaltimento degli involucri dei loro prodotti.
In pochi anni avresti delle innovazioni mai viste prima sul “packaging”, altro che
Mi pare assurdo che le aziende che producono qualcosa non siano responsabili almeno in parte dello smaltimento dell’oggetto in primis, e dell’involucro/imballaggio.
La domanda più interessante a questo punto è, se lo so io, è lo sai te, possibile che non sia mai venuto in mente a quelli che hanno la possibilità di fare qualche cambiamento?
Ci sino obblighi di usare materiale riciclato in una certa percentuale e altre cose del genere, ma fargli pagare lo smaltimento è un cambiamento di paradigma enorme. Pensa alla carbon tax , che se vuoi è lo stesso concetto, e sarebbe anche lei molto efficace, eppure siamo ancora qui a discuterne…
@g5pw@lgsp
si ma sono almeno 20 anni che su questioni ecologiche più gravi e pericolose come l’impiego di combustibili fossili per la “produzione” energetica, e tant’altro, si chiede ai politici di cambiare le leggi e farle valere, mentre questi non han fatto nulla, in molti casi tradendo le promesse fatte in campagna elettorale, e lasciando che l’estrazione e l’impiego di fossili *aumentasse*. Penso dovremmo muoverci noi direttamente, più o meno così, https://bu.noblogs.org/for-an-anarchic-international/
la questione morale in Italia è enorme. ora non voglio associare, coinvolgere Berlinguer nel mio discorso, non mi permetterei mai.
ma comunque fu lui alla fine degli anni 70 a dare nuova spinta a questo concetto. inutile sperare in un’azione politica: le aziende controllano la politica, abbiamo un’intera ala del parlamento composta da forze politiche che “si fanno ispirare” dalle aziende e l’altra che lo desidera fortissimamente, di essere ispirata.
in ogni caso, quello politico, è un passaggio obbligatorio. e allora piuttosto che leggi sul packaging, servono leggi sulla ricerca, bandi nazionali sui nuovi materiali e allo stesso modo brevetti nazionali. e dopo sì, l’adozione di nuove soluzioni sarà naturale.
bisogna distruggere questa minaccia continua della perdita di posto di lavoro: non sei capace di adattarti? vendi a qualcuno capace di farlo. la società civile è incommensurabilmente più importante della famiglia padrona dell’azienda. perché ricordiamoci sempre bene una cosa: i posti di lavoro si perdono perché il padrone o è un incapace, o non vuole rinunciare a cento lire alla fine dell’anno. e quest’ultima è la situazione più frequente
usciamo dalla logica del profitto ad ogni costo. troviamo come società civile il modo di ridurre costi tramite bandi nazionali ad esempio e frustrare senza sosta l’egocentrismo sfrenato degli imprenditori.
Questo sarebbe un cambiamento di paradigma ancora più grande e difficile, ordini di grandezza. Una tassa alla fine è “solo” una legge (sto semplificando, lo so).
a quanto pare siamo di fronte al cosiddetto male estremo. ci vogliono rimedi estremi. ovviamente sto semplificando, impossibile non farlo. ma la direzione resta quella, secondo me.
Beh, ma chi riesce a a far pagare poco lo smaltimento (perché si fa furbo e trova soluzioni innovative) spinta il prezzo miglior nel prodotto finale, quindi si avvantaggia sulla concorrenza.
Va da sé poi che se lo smaltimento lo paga chi produce, non lo paga il consumatore -> la tari la paga l’azienda, non il cittadino
L’azienda i soldi per pagare tari e qualsiasi altra cosa li fotte al cittadino aumentando i prezzi o facendo un po’ di shrinkflazione: l’imprenditore non è babbo natale, che i soldi ce li mette di tasca sua.
Che poi arrivino da un bonifico fatto dal conto aziendale è solo per salvare le apparenze.
Hai sostanzialmente ragione, ma la soluzione non è prendersela con le aziende il cui unico scopo è il profitto. Bisogna prendersela con chi no scrive le leggi che potrebbero migliorare le cose.
Basterebbe una leggina che caricasse sulle aziende, almeno in parte, il costo dello smaltimento degli involucri dei loro prodotti. In pochi anni avresti delle innovazioni mai viste prima sul “packaging”, altro che
Mi pare assurdo che le aziende che producono qualcosa non siano responsabili almeno in parte dello smaltimento dell’oggetto in primis, e dell’involucro/imballaggio. La domanda più interessante a questo punto è, se lo so io, è lo sai te, possibile che non sia mai venuto in mente a quelli che hanno la possibilità di fare qualche cambiamento?
Ci sino obblighi di usare materiale riciclato in una certa percentuale e altre cose del genere, ma fargli pagare lo smaltimento è un cambiamento di paradigma enorme. Pensa alla carbon tax , che se vuoi è lo stesso concetto, e sarebbe anche lei molto efficace, eppure siamo ancora qui a discuterne…
deleted by creator
@g5pw @lgsp
si ma sono almeno 20 anni che su questioni ecologiche più gravi e pericolose come l’impiego di combustibili fossili per la “produzione” energetica, e tant’altro, si chiede ai politici di cambiare le leggi e farle valere, mentre questi non han fatto nulla, in molti casi tradendo le promesse fatte in campagna elettorale, e lasciando che l’estrazione e l’impiego di fossili *aumentasse*. Penso dovremmo muoverci noi direttamente, più o meno così, https://bu.noblogs.org/for-an-anarchic-international/
@lgsp @rodolfo torniamo al vuoto a rendere.
si, perché no? significherebbe anche tornare a vivere con ritmi più lenti
la questione morale in Italia è enorme. ora non voglio associare, coinvolgere Berlinguer nel mio discorso, non mi permetterei mai.
ma comunque fu lui alla fine degli anni 70 a dare nuova spinta a questo concetto. inutile sperare in un’azione politica: le aziende controllano la politica, abbiamo un’intera ala del parlamento composta da forze politiche che “si fanno ispirare” dalle aziende e l’altra che lo desidera fortissimamente, di essere ispirata.
in ogni caso, quello politico, è un passaggio obbligatorio. e allora piuttosto che leggi sul packaging, servono leggi sulla ricerca, bandi nazionali sui nuovi materiali e allo stesso modo brevetti nazionali. e dopo sì, l’adozione di nuove soluzioni sarà naturale.
bisogna distruggere questa minaccia continua della perdita di posto di lavoro: non sei capace di adattarti? vendi a qualcuno capace di farlo. la società civile è incommensurabilmente più importante della famiglia padrona dell’azienda. perché ricordiamoci sempre bene una cosa: i posti di lavoro si perdono perché il padrone o è un incapace, o non vuole rinunciare a cento lire alla fine dell’anno. e quest’ultima è la situazione più frequente
@lgsp @rodolfo
Chissà poi chi finisce a pagare i maggiori costi per le aziende…
usciamo dalla logica del profitto ad ogni costo. troviamo come società civile il modo di ridurre costi tramite bandi nazionali ad esempio e frustrare senza sosta l’egocentrismo sfrenato degli imprenditori.
Questo sarebbe un cambiamento di paradigma ancora più grande e difficile, ordini di grandezza. Una tassa alla fine è “solo” una legge (sto semplificando, lo so).
In linea teorica sono d’accordo conte
a quanto pare siamo di fronte al cosiddetto male estremo. ci vogliono rimedi estremi. ovviamente sto semplificando, impossibile non farlo. ma la direzione resta quella, secondo me.
grazie per il garbato scambio di opinioni.
Grazie a te!
Beh, ma chi riesce a a far pagare poco lo smaltimento (perché si fa furbo e trova soluzioni innovative) spinta il prezzo miglior nel prodotto finale, quindi si avvantaggia sulla concorrenza.
Va da sé poi che se lo smaltimento lo paga chi produce, non lo paga il consumatore -> la tari la paga l’azienda, non il cittadino
@lgsp
L’azienda i soldi per pagare tari e qualsiasi altra cosa li fotte al cittadino aumentando i prezzi o facendo un po’ di shrinkflazione: l’imprenditore non è babbo natale, che i soldi ce li mette di tasca sua.
Che poi arrivino da un bonifico fatto dal conto aziendale è solo per salvare le apparenze.
Certo che ricarica tutto, ma il costo complessivo sarebbe minore, perché incentivato a ridurlo.
@lgsp
Ma sì, va bene, hai ragione tu, ai ricchi piace fare beneficenza.